top of page

APF Valtellina: un ponte tra medicina, alimentazione e formazione

  • Immagine del redattore: Ramona Brivio
    Ramona Brivio
  • 23 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

È stato un momento di altissimo valore scientifico, formativo e culturale il IV Convegno Internazionale “Il Cibo Mediterraneo”, che si è tenuto ieri, martedì 20 maggio, nell’Aula Conferenze della Provincia di Sondrio. Promosso da APF Valtellina, l’evento ha rappresentato una tappa importante nel percorso che l’istituto professionale sta portando avanti per valorizzare il legame tra medicina, alimentazione e salute, un impegno già avviato con il ciclo di cinque puntate dal titolo “A scuola di salute”, realizzate insieme al dott. Marco Missaglia, sul tema della sana alimentazione come strumento di prevenzione e “cura” di numerose patologie.


Ad aprire ufficialmente i lavori del convegno sono stati i saluti istituzionali di Davide Menegola, Presidente della Provincia di Sondrio, seguiti dagli interventi di Evaristo Pini, Direttore di APF Valtellina; Marco Cimino, responsabile dell’area progetti e alta formazione dell’istituto; Antonio Procopio, direttore scientifico del convegno e professore ordinario di Chimica Organica all’UMG di Catanzaro; e Piero Canino, responsabile organizzativo dell’evento e Presidente di Calabria Racing. 


La giornalista Katia Sala ha poi accompagnato e moderato il susseguirsi degli interventi, dando voce a relatori di alto profilo provenienti dal mondo della ricerca scientifica, dell’università, della medicina e dell’imprenditoria alimentare.


A dare avvio ai lavori è stato Andrea Ottolina, Amministratore Delegato del Molino Colombo di Paderno d’Adda, che ha illustrato l’evoluzione della farina, uno degli ingredienti cardine della dieta mediterranea. Un viaggio tra tradizione e innovazione, in cui la tecnologia applicata alla selezione e alla pulitura del grano si traduce in un prodotto più sicuro e più ricco dal punto di vista nutrizionale.


È poi intervenuto Marco Missaglia, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia, che ha condotto il pubblico in un affascinante viaggio tra i colori degli alimenti, approfondendo il ruolo dei polifenoli e dei composti antiossidanti. Un’analisi puntuale dei benefici legati ad alimenti comuni come il caffè, il prezzemolo e i capperi, che si rivelano preziosi alleati nella prevenzione di diverse patologie, purché consumati in modo consapevole.


Di grande interesse anche l’intervento del prof. Stefano Alcaro, ordinario di Chimica Farmaceutica all’Università Magna Graecia di Catanzaro, che ha raccontato l’esperienza di collaborazione tra l’ateneo e il centro di ricerca CRISEA, sottolineando l’importanza della ricerca nutraceutica e il ruolo chiave che il mondo accademico può avere nel guidare l’industria alimentare verso soluzioni più efficaci e sostenibili.


In collegamento streaming, la dott.ssa Sara Panseri, docente di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano, ha affrontato un tema tanto attuale quanto delicato: microplastiche e interferenti endocrini negli alimenti di origine animale. Un richiamo forte alla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza alimentare, minacciata da contaminazioni sempre più diffuse nell’ambiente e lungo la filiera produttiva.


Il prof. Gianni Galaverna, ordinario di Chimica degli Alimenti all’Università di Parma, ha invece tracciato un quadro lucido dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura, portando all’attenzione del pubblico le gravi conseguenze dell’erosione del suolo, della perdita di biodiversità e dell’eccessivo utilizzo di agenti chimici nei sistemi agricoli intensivi. Come risposta, ha proposto strategie innovative basate su nuove varietà di frumento, tra cui popolazioni evolutive e grani perenni, capaci di aumentare la resilienza delle coltivazioni nelle aree mediterranee.


A chiudere la mattinata, Amalia Piscopo, ricercatrice presso l’Università degli Studi Mediterranea, ha illustrato l’evoluzione delle tecnologie di packaging applicate agli alimenti tipici della dieta mediterranea, analizzando i comportamenti d’acquisto di italiani ed europei e ponendo l’accento sul ruolo crescente della funzionalità, della provenienza e della sostenibilità degli imballaggi nella scelta del consumatore.


Per gli studenti, il convegno ha rappresentato un’occasione unica di apprendimento, confronto e ispirazione, confermando ancora una volta l’approccio dell’istituto: una scuola che guarda al futuro integrando sapere, competenze professionali e cultura della salute. 


Il convegno si è concluso con un pranzo a base di specialità calabresi, preparato e servito dagli studenti di APF Valtellina in collaborazione con i ragazzi della scuola di Lamezia Terme. Un momento conviviale che ha rappresentato un’occasione concreta per valorizzare il patrimonio culturale e nutrizionale della dieta mediterranea, in piena sintonia con i temi affrontati durante gli interventi.


Preparato dagli studenti di App e Lamezia Terme, preparato e servito dagli studenti valtellinesi e di Lamezia Terme. 


Il IV Convegno Internazionale “Il Cibo Mediterraneo” è proseguito oggi con un workshop riservato ai relatori, dal titolo “Valorizzazione scientifica delle eccellenze enogastronomiche mediterranee”, per approfondire le riflessioni e costruire nuove sinergie tra ricerca, didattica e mondo produttivo.


Il successo dell’iniziativa conferma la vocazione di APF Valtellina come istituto all’avanguardia nella formazione professionale, capace di costruire ponti concreti tra scuola, mondo scientifico e sistema produttivo. Un evento che non ha avuto valore solo per la comunità accademica e medica, ma che si è rivelato fondamentale anche per gli studenti, offrendo loro un’occasione formativa unica, diretta e immersiva. In un contesto in cui i legami tra alimentazione, agricoltura, allevamento e benessere diventano sempre più centrali per affrontare le sfide del futuro, APF Valtellina dimostra di saper proporre percorsi educativi capaci di integrare conoscenze tecniche, sensibilità scientifica e attenzione alle tematiche ambientali e sanitarie.




bottom of page